La storia del Convento

600 anni di storia

Nel Convento dell’Annunciata si intrecciano più storie: quella dell’Ordine dei Servi di Maria che lo hanno fondato nel 1449 quale luogo di vita comune nel segno della spiritualità; quello del Monte Orfano, estremo confine della Franciacorta, essenziale a caratterizzarne il microclima; e infine quello di Bellavista e di Vittorio Moretti, patron e fondatore di uno dei marchi storici della Franciacorta.

LO SPIRITO DEL LUOGO

Il “Genius loci” dell’Annunciata

La scelta del luogo della costruzione non è stata casuale. Il clima mediterraneo che incontra quello subalpino e la vegetazione così insolita per il territorio circostante, gli antichi terrazzamenti risalenti all’anno 1000 e la particolare esposizione a sud hanno dato vita ad un’identità che, allora come adesso, esercita grande attrazione.

LA LINEA DEL TEMPO

La storia del Convento dell’Annunciata

IL QUATTROCENTO

Le origini

È il 1449 quando ai frati dell’Ordine dei Servi di Maria, un ordine religioso fondato a Firenze nel Duecento, viene concesso di costruire una chiesa con annesso convento da dedicare alla Santissima Annunciata, nel luogo in cui in passato sorgeva una piccola cappella dedicata alla Madonna.

È così che alle pendici del Monte Orfano, in una posizione privilegiata a 260 metri sul livello del mare, ha origine il Convento dell’Annunciata, con il suo doppio chiostro di intatte forme quattrocentesche e con i suoi eleganti loggiati dai quali, quando l’atmosfera è particolarmente limpida, lo sguardo può spingersi fino agli Appennini tosco-emiliani e alle Alpi piemontesi.

La prima comunità, composta da 11 frati, si insedia nel 1452 e nello stesso anno viene installata nella chiesa una pregiata tavola lignea che ritrae l’episodio dell’Annunciazione. Nel 1464 vengono completati i lavori di costruzione del chiostro.

IL CINQUECENTO

La consacrazione

La chiesa viene completata nel 1503 e consacrata nel 1507. Fra il 1535 e il 1540, il famoso pittore Girolamo Romanino realizza l’affresco dell’Annunciazione nella lunetta sopra all’altare della chiesa.

In poco tempo, la Chiesa acquista importanza e diventa meta di pellegrinaggio e luogo di culto popolare. Moltissimi fedeli sono soliti salire al Convento, soprattutto in occasione delle grandi feste dedicate alla Madonna.

Anche San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, mostra interesse per questo luogo così caro agli abitanti della zona e nel 1580 visita il Convento.

IL SEICENTO

Anni di cambiamenti

Nel 1630, il Convento viene trasformato in un ospedale per offrire assistenza agli ammalati di peste. È in questa occasione che le pareti della chiesa  vengono disinfettate con calce viva, coprendo così gli affreschi che verranno recuperati solo in parte.

Nel 1635 la chiesa assume l’attuale aspetto tardo rinascimentale grazie ai lavori di ricostruzione della navata centrale e all’aggiunta di nuove cappelle. Nel 1642 il Convento viene ampliato sul versante meridionale con un doppio loggiato che ripropone un elemento architettonico tipico della cascine della Franciacorta: il doppio loggiato.

L’influenza del Convento nella zona continua a crescere. Lungo le pendici del Monte Orfano i frati intensificano la coltivazione della vite, praticata fin dal loro insediamento nel Quattrocento, producendo un vin santo molto apprezzato.

IL SETTECENTO E L’OTTOCENTO

La secolarizzazione

Nel 1772 la Repubblica di Venezia sopprime numerosi luoghi di culto religiosi e questa sorte tocca anche al Convento dell’Annunciata.

Nel 1773 viene venduto all’asta e rilevato da una società di cittadini di Rovato e Coccaglio che lo trasformano in un collegio per giovani.

Dopo diversi passaggi di proprietà e numerose destinazioni d’uso, tra cui quella di albergo e ristorante, nel 1870 il Convento viene riacquistato dai cittadini di Rovato, riunitisi in una società presieduta dallo storico Cesare Cantù.

IL NOVECENTO

Il ritorno dei frati

Nel 1960 il Convento dell’Annunciata torna nelle mani dei Servi di Maria che riacquistano il complesso, sottoponendolo ad un grande restauro che ne restituisce tutta la bellezza. Il 23 settembre 1963 i frati tornano a vivere nel Convento.

Nel 1984, l’amicizia tra frate Sebastiano e Vittorio Moretti si rafforza nel segno della comune passione per la terra di Franciacorta. Una porzione delle vigne coltivate da frate Sebastiano viene affidata a Bellavista, l’azienda fondata da Vittorio Moretti in Franciacorta. Prende avvio in questi anni un progetto di ricerca per la salvaguardia e la valorizzazione dell’antica vigna piantata a Chardonnay dai frati.

Lo studio, che attesta l’unicità del luogo e la singolarità dell’appezzamento dato in concessione dai frati a Bellavista, confluisce nella realizzazione di un vino che porta il nome del Convento e ne racchiude tutta la storia. La prima vendemmia risale al 6 settembre 1991.

L’ANNUNCIATA OGGI

Una nuova vita per il Convento

In virtù di un patto di amicizia e di una vigna speciale, qui coltivata da Bellavista a partire dagli anni Ottanta, oggi la Fondazione Vittorio e Mariella Moretti si è assunta la responsabilità di mantenere viva la tradizione che considera questo luogo un punto di riferimento culturale e spirituale, promuovendone ogni singolo valore.

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